Come riconoscere la leishmaniosi canina: i sintomi
La leishmaniosi canina è una delle malattie che possono portare alla morte il nostro amico a 4 zampe, ragione per cui è molto importante sapere quali sono i possibili sintomi che indicano tale patologia. Una diagnosi effettuata a tempo, infatti, permetterà nella maggior parte dei casi di salvare la vita al nostro cane, anche se poi le possibilità di guarigione dipendono da ogni singolo soggetto.
I sintomi della leishmaniosi canina si possono facilmente confondere con molte altre malattie che colpiscono il cane e per questo la diagnosi della leishmaniosi canina non è sempre immediata ma con una poca di accortezza e qualche cognizione che ora vi forniremo sarà facile comprendere quando portare dal veterinario l’animale affinché questi effettui un prelievo del sangue. L’analisi del sangue del cane, infatti, è l’unico modo per sapere con certezza se il nostro animale soffre di leishmaniosi canina.
I cani conservano l’appetito
Il primo sintomo che ci può indurre a pensare che il cane sia malato e che ci dice che dobbiamo portarlo dal medico è la perdita di peso: non importa che il cane stia mangiando, può o meno regolarmente, o no. La perdita di peso dovuta alla leishmaniosi canina, infatti, può apparire sia in presenza di inappetenza, ovvero di mancanza di appetito, che in cani che conservano l’appetito.
Verificare il manto del cane
Il pelo dell’animale è il secondo indizio che ci permette di sapere se lo stesso è sano o meno: la perdita di pelo è un chiaro segnale che qualcosa non va e tra le malattie che comportano perdita di pelo troviamo appunto la leishmaniosi canina. Ma anche un mantello opaco, fosforoso o secco, con o senza perdita di pelo, indica una possibile infezione da leishmaniosi canina.
Altri segnali da tenere sotto controllo e che ci avvisano che l’animale ha bisogno di un controllo veterinario sono la comparsa di lesioni cutanee spontanee (quindi delle piaghe che si formano da sole, dolore alle articolazioni del cane, perdita di sangue dal naso ed arrossamento degli occhi.
Fate attenzione alla caduta del pelo intorno agli occhi!!
Tutti quelli descritti finora sono sintomi che si ritrovano nella leishmaniosi canina ma anche in molte altre malattie e che non ci permettono di distinguere chiaramente di quale malattia si tratti, seppur ci dicono che qualcosa non va e serve un intervento di urgenza. Vi sono alcuni sintomi, però, che si considerano patognomonici della leishmaniosi, ovvero propri di questo tipo di malattia, e che, se appaiono nel cane, indicano senza dubbio il tipo di infezione di cui soffre. Tra questi la caduta del pelo intorno agli occhi – tanto che si dice gli occhi del cane assumano l’aspetto degli occhi da panda – e una eccessiva e anomala crescita delle unghie.
Controllare la quantità di acqua che beve
I reni, invece, sono l’organo interno del cane che maggiormente viene colpito dalla leishmaniosi canina, la quale può portare l’animale a soffrire di una insufficienza renale acuta, tanto grave da poter causare la morte dell’animale. Trattandosi di un organo interno, per controllare se vi è un corretto funzionamento dei reni, quello che dovete fare è monitorare nel tempo la quantità di acqua che l’animale beve e la quantità di urina che produce. Anche il vomito può indicare un problema ai reni.
Oltre ai sintomi sopra descritti, prestate attenzione allo stato d’animo del vostro amico a quattro zampe: quanto ammalato di leishmaniosi canina, il cane appare affaticato e stanco, e si riduce la voglia di muoversi. Questo, oltre alla malattia in sé, è dovuto anche ai dolori muscolari, che abbiamo detto essere causati dalla malattia.
Le analisi del sangue
Come chiarito in apertura, questi sintomi solo sono indizi che possono portarci a sospettare la presenza di leishmaniosi canina ma l’unico modo per confermare la diagnosi è eseguire le analisi del sangue. All’insorgenza di più di questi sintomi, particolarmente se non durano solo qualche ora ma un paio di giorni, portate senza indugio il vostro amico a 4 zampe presso una clinica veterinaria: l’intervento tempestivo di un medico, infatti, potrebbe salvargli la vita.
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